Scritture critiche: sulla mafia, sui mafiosi e su Saviano
Steve Mccurry |
La mafia siciliana è nata ai tempi dei gabellotti e dei latifondisti. Lo Stato vince contro i briganti a costo di una repressione ferocissima, ma perde la guerra contro i mafiosi. Per Mario Puzo la mafia "è un business come un altro, con la differenza che ogni tanto si spara". La criminalità organizzata gestisce anche l'edilizia, il commercio, gli ospedali, le case di cura. La mafia è una società segreta.
Inoltre è secondo Pino Arlacchi un fenomeno economico, politico, sociale. È una società di mutuo soccorso perché talvolta difende i deboli e ripara torti subiti a modo suo.
Per questo motivo gode di consenso popolare. I mafiosi possono essere percepiti come i Beati Paoli. Sono eroi negativi del sistema, ma vengono considerati pur sempre eroi. Non è vero che nell'illegalità tutto è lecito perché anche la criminalità organizzata ha le sue regole.
Si affiliano da giovanissimi perché la stessa famiglia è mafiosa o perché vogliono fare soldi facili e diventare boss. Gesualdo Bufalino scrisse che la mafia sarebbe stata sconfitta da un esercito di maestre elementari. De Gregori in una sua canzone scrive che "erano giovani vite dentro una fornace" per mettere in evidenza il minor margine di autodeterminazione dei mafiosi, che se si pentono vengono considerati infami e perseguitati per tutta la vita.
Senza i politici compiacenti ed uno Stato che latita in certe zone le mafie non esisterebbero. Le mafie sono un grande serbatoio di voti. C'è da sempre il clientelismo. La diffusione delle mafie è capillare. Estendono i loro tentacoli ovunque. Al sud controllano il territorio. Al centro e al nord si limitano a riciclare denaro e a fare i loro traffici. È un mondo variegato e complesso quello mafioso. Ci sono affiliati, collusi, simpatizzanti che chiedono favori. Ci sono boss latitanti per anni in bunker nei loro paesi di origine per non perdere il potere. Non ci sono solo affari sporchi ed omicidi ma tutto un mondo di gesti, sguardi, segnali.
Bisogna anche capire il folclore, l'antropologia, la psicologia, i costumi. I sociologi hanno coniato l'espressione "familismo amorale" per spiegare la religiosità e il rispetto della tradizione dei mafiosi. Hanno utilizzato l'espressione "familismo amorale" per spiegare come mogli devote ed incensurate convivessero con ergastolani. Gli affiliati rispettano il codice cavalleresco(Osso, Mastrosso, Carcagnosso, eccetera).
Ad onor del vero però il concetto di onore e di sgarro sono sempre più degli arcaismi perché sono stati messi da parte in nome della logica dei profitti. In una società tecnologicamente avanzata ed in una epoca di grandi mutamenti anche le mafie si sono modernizzate. La criminalità organizzata è sempre più imprenditrice ed internazionale in questo mondo globalizzato. I mafiosi come imprenditori hanno dei vantaggi competitivi nei confronti della concorrenza e spesso trovano pochi ostacoli perché pecunia non olet. Le mafie gestiscono i vizi privati dei cittadini. Lo Stato premia le pubbliche virtù. La lotta quindi è impari.
Un tempo i mafiosi andavano dai politici e dagli imprenditori a chiedere favori. Oggi si verifica il fenomeno contrario. Secondo gli intellettuali comunisti per migliorare il Paese avrebbe dovuto verificarsi una alleanza tra operai del nord e contadini del sud. In realtà è avvenuta una alleanza tra imprenditori del nord, politici romani e i mafiosi. I mafiosi volevano il separatismo, però hanno dovuto accontentarsi. I politici volevano forse strumentalizzare i mafiosi e invece è accaduto il contrario. Il fatalismo gattopardesco ha condizionato negativamente nella lotta alle mafie. Inoltre nessuno a proposito di mafiosi parla mai delle storie di riscatto e di redenzione. Bisogna ricordarsi anche che le mafie non sono le sole forme di violenza organizzata. Non facciamo troppo le anime belle. Anche le ideologie hanno versato sangue. Le dittature hanno causato milioni di morti. Le mafie solo migliaia a onor del vero.
Aveva ragione Sciascia: la mafia è un problema da rompercisi la testa. Alcuni sostengono che le mafie non sono determinate necessariamente dall'arretratezza economica. Ma se il vero problema fosse soprattutto la disoccupazione? La criminalità organizzata trae forza dalla disperazione dei cosiddetti non abbienti, anche se esiste una borghesia mafiosa e la criminalità è anche un problema di mentalità e di paura, che determinano omertà.
Libri come Gomorra di Saviano a mio modesto avviso mettono poi in cattiva luce il sud a livello mondiale. Nessuno può criticare Saviano altrimenti viene considerato camorrista, invidioso o in malafede. Lui invece può pontificare su tutto e criticare tutti. È considerato un mostro sacro. Saviano è diventato un paladino della legalità, un tuttologo moralizzatore. Eppure è stato condannato in via definitiva per plagio e per diffamazione. Ma non è tutto. Nel 2004 firmò l'appello per la liberazione del terrorista rosso ed assassino Cesare Battisti. Mi auguro che il Nobel per la letteratura venga dato a letterari come Francesco Benozzo o Claudio Magris. Mi auguro vivamente che non venga mai preso seriamente in considerazione Saviano. Ormai la narrazione/rappresentazione egemone del sud è quella di Saviano. Ma il sud è anche molto altro.
Mi auguro vivamente che il sud venga raccontato in molti altri modi. Concludendo l'Italia è un Paese a sovranità limitata(visto che ci sono le basi americane), in cui c'è un antistato, un doppiostato(la massoneria), uno stato nello stato(il Vaticano). Eppure tutto è apparentemente tranquillo. Le coscienze degli italiani sono state ormai addomesticate con la televisione(omologazione), discoteche(stordimento e svago), stadio(ovvero come incanalare la violenza giovanile) e numero chiuso nelle facoltà universitarie(limitando il diritto allo studio). Le discoteche ora sono in crisi e forse verranno gradualmente sostituite dalle palestre. Per ora calma piatta. Per ora è tutto.
Davide Morelli
Davide Morelli
Scritture critiche: sulla mafia, sui mafiosi e su Saviano
Reviewed by Ilaria Cino
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settembre 19, 2019
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