Cuore improduttivo. Poesie e Prose di Davide Morelli





Nuovo eBook di poesia e prosa in crowdsourcing edito da Le stanze di carta. 
Il libro è una raccolta monografica sul tema della disoccupazione e il suo spettro, talora evocato dai datori di lavoro. 
"Il vero collante che tiene insieme i miei frammenti non è tanto la disoccupazione quanto lo stato d'animo che ne consegue: la demotivazione, l'umore nero, lo scoraggiamento. In questo caso, ma solo in questo caso, si potrebbe definire la mia scrittura crepuscolare, cioè intesa come particolare atteggiamento esistenziale dismesso".

Cuore improduttivo. Poesie e Prose di Davide Morelli Cuore improduttivo. Poesie e Prose di Davide Morelli Reviewed by Ilaria Cino on agosto 06, 2019 Rating: 5

1 commento

  1. Significativo che la raccolta di poesie "Cuore improduttivo" di Davide Morelli inizi con una citazione profetica: "Sentinella, quanto resta della notte?".
    Significativa anche la presa di distanza dell'autore da ogni ideologia.
    La disoccupazione - parola incredibile - è il frutto di una volontà collettiva anonima. E di conseguenza l'Autore desidera esprimersi in prima persona plurale.
    Dicono gli economisti sinceri che la disoccupazione è frutto di accordi ben precisi tra le Nazioni, per mantenere basso il costo del lavoro. Si getta una parte della popolazione in una cupa disperazione per mantenere "efficiente" il sistema. La cosa paradossale è che si tratta di una decisione collettiva: siamo tutti implicati, siamo tutti responsabili.
    Cosa può fare il poeta? Sempre la stessa cosa: trasformare la tragedia in canto, o addirittura - scandalosamente - in meraviglia.
    Singolare che, nella prima poesia della raccolta, la condizione di disoccupato sia associata a quella di una mosca in una bottiglia. Disoccupato o occupato non fa più differenza. A che Matrix giochiamo caro Davide? La disoccupazione diventa la metafora della strana vita in questa bizzarra dimensione, grazie a una illuminante presa di consapevolezza. E il Cuore improduttivo inizia a pulsare estasi.
    Mai arrendersi:
    "Ci sono madri con i passeggini. Ci sono innamorati sulle panchine. Ci sono bimbi sulle altalene. Ci sono i prati in fiore oggi."
    Grazie per avercelo ricordato, a noi vagabondi della smemoratezza.

    RispondiElimina