Scritture critiche: Provocazione amara



E. Hopper
Scrive Bertand Russell nel "L'elogio dell'ozio" che molti uomini moderni hanno "la smania di possesso" e per questo cercano di arricchirsi sempre più. Potrebbero lavorare la metà. Potrebbero dare lavoro a chi non lavora affatto. Potrebbero aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio. Non lo fanno. Eppure sono uomini timorati di Dio che vanno regolarmente in chiesa. Si credono cristiani e invece sono solo cattolici praticanti: questo lo dico io. 
Alcuni non ne hanno mai abbastanza, anche quando potrebbero tranquillamente smettere di lavorare. Alcuni sono così ricchi che possono garantirsi una vecchiaia agiata e agiatezza anche ai loro figli e nipoti: nonostante questo continuano a lavorare febbrilmente. 


A mio modesto avviso ci sono uomini che perseguono soprattutto il potere, altri la ricchezza, altri il successo, altri ancora il sesso. Ci sono uomini che cercano di raggiungere potere, ricchezza o successo per fare sesso più facilmente. Ci sono donne che si concedono sessualmente per raggiungere successo, potere o ricchezza.
I mezzi possono tranquillamente divenire fini e viceversa: dipende da persona a persona. Molti individui, pur avendo questi obiettivi, non riescono a raggiungerli e perciò diventano dei frustrati a vita. Naturalmente non hanno alcuna colpa nell'inseguire certi fini perché la società esercita una fortissima pressione su tutti fin dalla più tenera età. 
Chiaramente i più giovani sono più scusabili a mio parere. Chi non si conforma ai modelli dominanti o non riesce a raggiungere quei fini viene considerato un fallito. A mio avviso la maggioranza delle persone cerca di uniformarsi a questa scala di disvalori. Televisione, cinema, quotidiani, periodici, internet, scuola, mondo del lavoro premiano i vincenti. Questo discorso non sembrerebbe valido per tutti di primo acchito.
Qualcuno potrebbe affermare che esiste anche una massa indistinta di lavoratori che si accontenta di avere un lavoro stabile, di farsi una famiglia e avere uno stipendio per tirare avanti. Ma cosa sognavano un tempo questi lavoratori probi e indefessi per loro stessi? Soldi, potere, successo. Magari volevano queste cose soltanto fino all'adolescenza o fino alla giovinezza e poi si sono rassegnati a ben altro e hanno cercato un'altra ragione d'essere. E inoltre cosa sognano questi lavoratori probi e indefessi adesso per i loro figli e nipoti? Soldi, potere, successo. 
Tutti desiderano il meglio per i loro figli e nipoti e per meglio cosa si intende? 
Soldi, potere e successo. Così siamo punto e a capo se queste sono le pregiudiziali dei più onesti. Alla fin fine sono pochi e sempre gli stessi i moventi che determinano le azioni di gran parte degli individui occidentali. C'è una carenza di vere vocazioni. Molti non riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati optano per il cosiddetto piano b, ma è solo un ripiego. Alcuni sanno suonare bene il piano o sono dei bravi atleti, ma non avendo avuto fortuna in queste attività finiscono per fare un lavoro a cui non si appassioneranno mai veramente. 
Al mondo d'oggi ci sono eserciti di atleti, artisti e studiosi mancati che sono costretti a esercitare un altro mestiere. Alla fine tutti vengono sottomessi al principio di realtà come scoprì Freud. Ma che dire del principio di piacere? In fondo in queste persone non era così autentico perché si trattava di sogni ed aspirazioni prefabbricate e non originate dal loro interesse e dalla loro immaginazione. Questa società reprime sogni prodotti in serie. Un tempo produceva in massa solo automobili ed oggi invece anche illusioni e sogni. Detto in parole povere questa civiltà dei consumi sembra razionale ma in verità è totalmente irrazionale e nessuno sa dove sta andando. È apparentemente civile ma come osservò Fromm ha un elevato grado di distruttività umana. Il pesce grande mangia sempre il pesce piccolo. Molti lavoratori sono delle rotelle dell'ingranaggio. Niente altro. La pubblicità crea falsi bisogni e riflessi condizionati. La società produce aspettative sempre elevate e desideri costantemente inappagati. I mass media ci istupidiscono, mischiando sapientemente vero e falso, ci manipolano e propongono modelli irraggiungibili. 
Il mondo dello spettacolo ci propina falsi miti e falsi idoli. Il mondo del lavoro dà rinforzi positivi o negativi e attua il condizionamento operante in modo brutale. A una fetta sempre più consistente della popolazione vengono garantiti i diritti civili ma non i bisogni primari. I ricchi finiscono spesso per essere volgari e per ostentare la loro ricchezza. Le dinamiche socioeconomiche conducono all'ineguaglianza; eppure il comunismo come pensava Churchill quando è stato realizzato è diventato solo "condivisione della miseria". I politici coniano slogan, indicano capri espiatori, creano allarmi, raccontano frottole da abili demagoghi quali sono, fanno continuamente propaganda, promettono cose impossibili, si spartiscono il bottino e lasciano nelle sabbie mobili i poveri. 
Questa società civile è apparentemente democratica ma il potere è sempre saldo nelle mani di pochi. Non c'è niente di cui stupirsi. Tutto può succedere. Per Russell perfino gli scienziati, che un tempo lavoravano per amore della verità, attualmente lavorano per potere e per manipolare la natura. E la libertà? La bellezza? La ricerca della verità? La contemplazione? L'altruismo? La spiritualità? Solo una esigua minoranza si pone questi obiettivi e la vita per queste cosiddette anime belle non è affatto facile.

Davide Morelli

Scritture critiche: Provocazione amara Scritture critiche: Provocazione amara Reviewed by Ilaria Cino on agosto 02, 2019 Rating: 5

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