Recensione del mese: Versi e abdicazioni - Francesco Innella
Se c’è un autore nel paesaggio di poesia contemporanea che coniuga magistralmente ricerca poetica, poesia intimista rimescolata alla luce del verso giapponese quello è certamente Francesco Innella, poeta salernitano, esperto di Haiku e di poesia contemporanea, con la sua nuova opera “Versi e abdicazioni” (Il miolibro.it) Dopo il Gorgo i temi dell’esistenza umana prendono respiro nella scrittura poetica per conoscere una dimensione più metafisica e universale:/il poeta usa /parole nuove /su avvenimenti /che cadenzano /senza sosta /la sua anima./ Il suo fabbricare versi /è un’alchimia occulta, un opera segreta/. Così attraverso un’alchimia occulta l’io poetico come un argonauta ci conduce negli stati d’animo e nell’universo percettivo dell’autore senza mai cadere in virtuosismi o in considerazioni banali: /Nel cielo buio che s’annuvola, si sciorre il mio amore inquieto, sul viale deserto, il vento turbina foglie secche, che danzano intorno al mio dolore/.
L’esperienza verbale dell’autoreferenzialità viene abbandonata in favore del carpe diem, dell’immediatezza sensoriale e descrittiva che contorna e completa l’esperienza ispirata. Con maestria tibetana Innela intraprende “il sentiero dell’Essenza” e dell’essenzialità ripulendo la poesia da tutto ciò che è superfluo e non utile al lettore per cogliere e condividere con lui la visione del poeta:/Sono come un vecchio pioppo/ solitario sulla radura./Venti impetuosi /scuotono/le mie vecchie radici/; e ancora: /se l’uomo presto apprende/la relatività che si cela, /dietro ogni cosa, /allora egli comprende /la Visione adamantina che /al Vuoto cosmico si intreccia/.
Un libro stimolante, di facile lettura ma non per questo poco impegnato, la semplicità del lirismo è frutto di un intenso lavoro di ricerca e di attesa della parola che esprima il retaggio culturale e filosofico dell’autore e renda accessibili all'interpretazione gli archetipi poetici e i richiami mitici: /Sopra l’ulivo /scende serena la notte,/ Pan si inoltra al/ suo ultimo festino:/canefore stanche, /l’accompagnano/con passo lento/.
Ad impreziosire e a chiudere la raccolta contribuiscono una lunga serie di aforismi che nelle mani sapienti di Innella diventano un ulteriore strumento di conoscenza; frasi d’ispirazione Cioraniana (“Sono prigioniero della mia individualità”, Scivolo nelle mie ossessioni”, “Un giorno scelsi la poesia per vincere la noia”), brevi osservazioni introspettive che non hanno alcuna pretesa gnoseologica se non quella di portare alla luce il proprio mondo interiore.
Ilaria Cino
Recensione del mese: Versi e abdicazioni - Francesco Innella
Reviewed by Ilaria Cino
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giugno 13, 2019
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Bella recensione Ilaria...
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