Recensione del mese: Alcune note su una non entità di Umberto Bieco

E’ la banalità del normale quello che sembra essere un elemento urticante per il narratore: ma questa banalità, che pure qualche soddisfazione sembra darla, è quella a cui il protagonista vorrebbe, a volte, arrivare: magari riuscendo a parlare con la ragazza dai capelli biondi a cui chiede, come un personaggio ottocentesco, se può avere l’onore di accompagnarla a casa. Accanto a questa delicatezza sentimentale troviamo, ma non in antitesi, una macelleria della carne in cui il corpo “ha il suono della carne che sbatteva, che si schiaffeggiava”. La sporcizia sessuale che modifica le persone: questo concetto molto cattolico è in completa antitesi a momenti in cui sembra di leggere alcuni brani di Bukowski. Lo spazio di felicità si riduce a una rincorsa verso un volto di donna che muta ma che, di volta in volta, dà la sensazione che il superato potrebbe anche avere la meglio sul superatore. Il racconto ha rimandi temporali tali da intrecciare il passato al presente, i ricordi all’attualità e il lettore dimentica presto, leggendo, che il superatore, con la pancia prominente e la capigliatura ormai rada, ha, probabilmente, fagocitato il superato.
(Alcune note di una non entità, YoucanPrint 2017)
(Alcune note di una non entità, YoucanPrint 2017)
Lavinia Frati
Recensione del mese: Alcune note su una non entità di Umberto Bieco
Reviewed by Ilaria Cino
on
aprile 18, 2017
Rating:

Lascia un commento