Maria P. Mischitelli - tre poesie
Ho sole, ho ossa
Nella lega delle foglie,
libro del mondo,
la scarpa slaccia la terra di libertà ;
libro del mondo,
la scarpa slaccia la terra di libertà ;
il mio passo danza
la nudità dell'essere.
la nudità dell'essere.
Ho sole
come muretto a secco ;
come muretto a secco ;
ho ossa
come seppia di Montale.
come seppia di Montale.
Mi navigo nel sangue
a lampara rossa,
eremita nel cuore
acceso di vita riappacificata
con il mio paesaggio interiore.
Nel silenzio-tempo diventato
tempio laico disegnato a terrazze sul mare
mi sposo,
mi divento famiglia.
*
Se una notte, una viaggiatrice...
Si parte così
senza un vero motivo
e non si arriva mai...
Ogni viaggio è un tentativo di riprendere
il filo della nostra storia, mutilata,
un tentativo che è sempre solo un inizio,
un incipit,
uno strappo nel paesaggio,
un inciampo sullo scalino
del treno che non porta da nessuna parte ;
uno strappo nel paesaggio,
un inciampo sullo scalino
del treno che non porta da nessuna parte ;
un'Odissea dell'Eterno ritorno
dalla memoria frammentaria,
dalla memoria frammentaria,
inaffidabile.
Ci vorrebbero occhi nuovi da bambini
per riprendere questa gita
pensando di andare in un posto che non sia la fine...
per riprendere questa gita
pensando di andare in un posto che non sia la fine...
Un po' come quando si andava tutti al mare in Liguria ;
oppure finirlo qui questo viaggio a ritroso,
metterci un punto Finale...
Ma ormai è troppo tardi ;
sono salita di nuovo :
il capostazione fischia la partenza,
il capostazione fischia la partenza,
le gambe mi tremano
il cuore mi palpita più veloce,
il cuore mi palpita più veloce,
mi manca il fiato...
Chissà se anche tu, questa volta,
farai parte del mio viaggio ?
*
Cielo di latte
Vorrei tanto ritrovare quel cielo di latte
che gocciolava nuvole di sogni...
quel cielo di quand’ero ancora bimba,
di quand’ero ancora sana
immune dalla malattia dell'età adulta,
questo cancro del cuore
che ci rende tutti mortali.
che ci rende tutti mortali.
Tornerei da te, Amore,
con i miei occhi nuovi,
lavati dalla paura del peccato che non esiste
lavati dalla paura del peccato che non esiste
che è solo come la favola destinata a tenerci buoni,
per non farci vedere più
del mondo l'ingiustizia.
E solo i nostri abbracci,
scambiati in amore vero,
potranno restituirci
l'innocenza
di quando dal cielo gocciolava latte
come nuvole di sogni,
ed eravamo felici immortali bambini.
Maria P. Mischitelli
Nata il 2 aprile a San Giovanni Rotondo (FG). Emigrata in Francia con i genitori e il fratello maggiore a solo 6 mesi, compie studi universitari a Saint-Etienne dove nasce il fratellino Giuseppe morto a soli 16 anni. Consegue una Laurea in lingue (inglese ed italiano)... Visualizza Biografia
Maria P. Mischitelli - tre poesie
Reviewed by Ilaria Cino
on
ottobre 04, 2019
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