La lettura del testo "Solitudine" (Liriche 1945-1955, Tipografia Santoro, Taranto 1956) del poeta lucano Nicola
Tilena, conduce il lettore a perdersi nel labirinto di effluvi poetici, che sono
emanati da un’anima essenzialmente lirica e dolente, vulnerata dai conflitti del vivere quotidiano. Le immagini
poetiche di Tilena, scaturiscono con una certa immediatezza ed hanno un
‘impronta di soffuso dolore, dovute dalla delusione e dallo
sconforto, verso una realtà che sembra
opprimere il poeta.. Nella poesia
che da il titolo alla raccolta :”
Solitudine”, il poeta così si esprime:”Sei la dea misteriosa, venerata da
eletti credenti; il segreto rifugio ove giunge smorzata ogni voce del mondo. “
In questa solitudine, vorrebbe trovare
la sua pace al riparo dal frastuono del
mondo. Ma la sua anima sensibile partecipa al
dolore del vivere e si sdegna per l’uomo povero che subisce le ingiustizie
di una vita sempre più inumana e ingiusta. “ La fame”.” Passano i superbi
secoli,ma resta la fame del povero; resta il vasto soffrire della plebe nuda e
senza domani. E forse il tempo che tutto dissolve, non potrà mai fermare”. Tilena
è un poeta malinconico che si abbandona al ricordo della sua infanzia, che il tempo ha cancellato. “ Le
voci dell’infanzia “Quante voci conosciute da fanciullo ora sono mute; quante
voci di una volta il mio cuore non ascolta! Erano tante e facean coro nell’età
dai sogni d’oro: il gran coro della vita alla sua prima fiorita. Voci chiare,
pure e liete ora spente, ove mai siete ?” Così come la stessa malinconia, egli
esprime nella poesia: “Il balcone vuoto” che rievoca la scomparsa di
una persona a lui cara che doveva abitare in quella casa.” Pur senza fiori splendevi
ugualmente nella piccola strada piena di sole. Splendevi perché avevi con te
una creatura gentile”. Ma oltre alla malinconia, Tilena partecipa all’ecumenico
dolore che tutto avvolge: “ L’assiolo”. “ Dal ramo del tiglio l’assiolo ripete
il suo chiù,che vibra sonoro nell’alto silenzio;un verso uguale dolente che
ascolta di notte soltanto l’insonne....... Ma forse tu soffri come ogni creatura del mondo;forse
la tua pena segreta si scioglie soltanto nel canto.” “ Il geranio”. “Quando ti scuote il vento e
ti colpisce violenta la pioggia ne ho una gran pena bel fiore di fuoco. Mi
sembra che svanisca una piccola fiamma che pur da luce nell’inverno lungo. Ma
la sferza del vento e la pioggia cade ugualmente per farci soffrire.”Ma il
dolore visita la casa del poeta e lo fa precipitare nello sconforto per una
perdita cara.” Le stelle dell’Orsa”. “ Non ho guardato il cielo di sera e le
stelle per anni, dopo che la morte volle sostare nella mia casa, spezzando una
fragile canna. E come avrei potuto contemplare le stelle con l’estasi di un
tempo se ancor vivo era nel cuore il rimpianto?” E dopo questo dolore il poeta si chiede nella poesia: “ “Perché
amare la vita?”“ Il filo della vita è
così tenue che basta appena un soffio per spezzarlo eppure da tanto peso al
cuore. Perchéamare la vita se la sua
trama è fatta di lacrime e di pene? “ Come nella poesia “ Strade” “ Perché
tante strade se tutte menano al nulla; perché tanto impegno nel bruciare le
tappe del nostro cammino se in fondo il cipresso ci attende?”Ma di fronte al
dolore e alla tristezza Tilena reagisce, donando un suo suggerimento per
affrontare la vita. “ Oblio “. “ Forse saggio e chi si attarda e la meta più
non guarda: chi si ferma per sognare quel che il mondo non può dare! Per
sognare un po’ di bene e scordare tante pene: per sognare un avvenire che non
faccia più soffrire”. E con questa poesia concludo il mio breve intervento su
un poeta lucano come me nato a Ferrandina (MT ) il 1908 e morto il 1988, che in
vita fu una valente avvocato. Francesco Innella
Recensione del mese: Solitudine - Nicola Tilena
Reviewed by Ilaria Cino
on
luglio 25, 2019
Rating: 5
Onofrio Pepe: tra mito e parola
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nota di Michela Silla Onofrio Pepe (Nocera Inferiore[1], 1945), diplomato
all'Istituto d'arte di Salerno, vive e lavora a Firenze, dove da molti anni
ope...
Grazie a Franco Innella, lucano come me, per avermi fatto conoscere questo autore, lucano come noi! ;)
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