POESIA DEL GIORNO: "IL MURO" - ANNE SEXTON
Anne Sexton, 1928 -1974 |
Il Muro
La natura è piena di denti
che crescono uno ad uno, poi
marciscono,
cadono.
In natura nulla permane,
tutto è mutamento, orsi, cani, piselli, il salice,
tutto sparisce. Per poi rinascere.
Le rocce si sgretolano, prendono nuove forme,
gli oceani muovono i continenti,
le montagne si levano e svaniscono come fantasmi
ma tutto è naturale, tutto è mutamento.
Mentre scrivo questa frase
circa centoquattro generazioni
dopo Cristo, nulla è cambiato
tranne la conoscenza, la provetta.
L'uomo cade ancora nella polvere
che lo ricopre.
Mentre scrivo questa frase mille se ne vanno
e mille vengono.
E' come un pozzo senza fondo.
E' come il mare che è la cucina di Dio.
Non siamo che lombrichi,
scaviamo nelle nostre pieghe.
Abitiamo sottoterra
e se Cristo venisse in forma di aratro
e scavando un solco ci spingesse in piena luce
noi lombrichi saremmo accecati dalla luce improvvisa
e ci contorceremmo per lo strazio
come scrivendo questa frase mi contorco io.
Per tutti voi che ve ne andate
e ce ne sono molti che stanno salendo la china del loro dolore
molti che saranno cancellati con l'inchiostro nero
all'improvviso e prima del tempo,
per quei molti dico,
goffamente, maldestramente,
spogliatevi della vita come dei pantaloni,
delle scarpe, della biancheria,
spogliatevi della carne,
scardinate le ossa.
In altre parole togliete di mezzo il muro
che vi separa da Dio.
Anne Sexton
(da Una come lei, Via del Vento 2010, trad. di Marina De Carneri)
che crescono uno ad uno, poi
marciscono,
cadono.
In natura nulla permane,
tutto è mutamento, orsi, cani, piselli, il salice,
tutto sparisce. Per poi rinascere.
Le rocce si sgretolano, prendono nuove forme,
gli oceani muovono i continenti,
le montagne si levano e svaniscono come fantasmi
ma tutto è naturale, tutto è mutamento.
Mentre scrivo questa frase
circa centoquattro generazioni
dopo Cristo, nulla è cambiato
tranne la conoscenza, la provetta.
L'uomo cade ancora nella polvere
che lo ricopre.
Mentre scrivo questa frase mille se ne vanno
e mille vengono.
E' come un pozzo senza fondo.
E' come il mare che è la cucina di Dio.
Non siamo che lombrichi,
scaviamo nelle nostre pieghe.
Abitiamo sottoterra
e se Cristo venisse in forma di aratro
e scavando un solco ci spingesse in piena luce
noi lombrichi saremmo accecati dalla luce improvvisa
e ci contorceremmo per lo strazio
come scrivendo questa frase mi contorco io.
Per tutti voi che ve ne andate
e ce ne sono molti che stanno salendo la china del loro dolore
molti che saranno cancellati con l'inchiostro nero
all'improvviso e prima del tempo,
per quei molti dico,
goffamente, maldestramente,
spogliatevi della vita come dei pantaloni,
delle scarpe, della biancheria,
spogliatevi della carne,
scardinate le ossa.
In altre parole togliete di mezzo il muro
che vi separa da Dio.
Anne Sexton
(da Una come lei, Via del Vento 2010, trad. di Marina De Carneri)
POESIA DEL GIORNO: "IL MURO" - ANNE SEXTON
Reviewed by Ilaria Cino
on
gennaio 30, 2018
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