Teresa Esposito - tre inediti


Bozza d'amore

Come usignolo ingabbiato
canto l'inno all'amore.
Su fogli sparsi,
leggo le note del cuore,
scritte nel panico d'umore.
Rifletto gli spazi lasciati,
sembrano pause volute.
Poi cerco le parole mancanti
per descrivere gli attimi vissuti.
C'è solo il dipinto del Nulla
d'un capitolo della tua vita
e la bozza di qualche nota
che ha lusingato il mio vivere.

*

Con l'anima scalza

Vado per la vita con l'anima scalza
sferrando pugni tra le rugosità degli anni.
Il tempo allevia ferite d’una storia vissuta
e sulla pelle intessuta di ricami antichi,
Or ora piange la bella mimosa sfiorita,
ansiosa del tempo passato,
non più giovane,
ma solo un mero rimpianto
ad ogni stagione.
Viso sgualcito di un rosso tramonto incartato,
accorati passi felpati di quest’ardua salita,
e mani doloranti di un fare ormai stanco,
segnano l’inizio di un’alba di vita nascente.
Sospiro al ricordo d‘un sogno d’amore
scordato e poi dissolto nell’aria,
nostalgia. . .
Passato e presente scivolano tra le dita.
Le insicurezze certe di paure scontate
cedono il posto a sicure incertezze,
di un altro morire dentro. . .
morire e credere in te,
che mi regali il tuo pensiero.
È a te che vorrei donare
l’essenza della mia esistenza.
Il silenzio cade.
Ora, con vociante mutismo
e soffocati gridolii d’una sommessa gioia,
calzo l’anima scalza.
Aspetto domani,
col cielo racchiuso
in un palmo d’una mano.

*

Prologo di una farsa

Sulle rovine della tua essenza,
ho cercato un posticino remoto.
Inciampai sui resti rovinati
del tuo passato.
Lì, dove il vento non alita mai
e il sole muore con l'alba,
nascondevi la verità.
Tu, elemosinando sicurezza,
vagabondavi tra desideri
inespressi di una vita taciuta,
e di riflesso
spiavi il mio destino...
E' solo il prologo
di una storia non vissuta.
E tu l'attore mascherato
di una farsa mai finita.


(inediti)




CommentiE' il caso di dire che un'autrice stupisce realmente quando riesce a denudarsi davanti alla poesia, coinvolgendoci, in qualità di testimoni indifferenti, nell'intimo colloquio del poeta. Un colloquio preziosissimo perché tanto vero quanto bugiardo, dal momento che la poesia stessa o la sua assenza vive unicamente nel papito del poeta, in un presentimento continuo di morte imminente o di vita estrema di fronte all'amore, alle sue forme velate e manifeste, che stringono il poeta alla scrittura e alle sue leggi sfuggenti. Questa altalena di sentimenti attraversa le tre liriche di Teresa Esposito in "Prologo di una farsa" "Con l'anima scalza" e " Bozza d'amore" come emerge da questi versi di "Con l'anima scalza": […] Viso sgualcito di un rosso tramonto incartato, accorati passi felpati di quest’ardua salita, e mani doloranti di un fare ormai stanco […] Sospiro al ricordo d‘un sogno d’amore scordato e poi dissolto nell’aria […] Passato e presente scivolano tra le dita. Le insicurezze certe di paure scontate cedono il posto a sicure incertezze, di un altro morire dentro […]; da subito il ritmo altisonante della lirica ci trasporta nel tempo del poeta, in una dimensione che si frantuma nel ricordo nostalgico delle albe che lo pervasero le dita di piacevole mistero; un tempo che unitamente si riaccomoda nell'atto stesso di ricordarle, riportando alla memoria presente e al tessere della parola, l'attimo che precede l'abbandono del poeta alla gioia. […] Ora, con vociante mutismo e soffocati gridolii d’una sommessa gioia, calzo l’anima scalza/ Aspetto domani, col cielo racchiuso/ in un palmo d’una mano/. Parimenti leggendo "Prologo di una farsa": [… ] Sulle rovine della tua essenza, ho cercato un posticino remoto [… ] Tu, elemosinando sicurezza [… ] spiavi il mio destino; e "Bozza d'amore": [… ] Come usignolo ingabbiato/ canto l’inno all’amore [… ] C’è solo il dipinto del Nulla [… ] e la bozza di qualche nota che ha lusingato il mio vivere; la poetessa ci accompagna dolcemente in quel confine labile, dove il canto diviene sì espressione di un fare svilito della parola attendendola ma anche unico strumento di corteggiamento del poeta per avocarla a sé nuovamente. La lettura di queste liriche arricchisce nella comprensione e nei sentimenti che animano la scrittura, mostrandoci una poesia dai chiaroscuri ben equilibrati tra loro e l'approdo ad un linguaggio poetico maturo. Ilaria Cino


Teresa Esposito

Teresa Esposito nasce il 2 febbraio 1964 a Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, docente laureata che insegna da 28 anni nella scuola primaria, dove ricopre il ruolo di Vicepreside. Una donna che si è dedicata al sociale, ha fondato in passato per i giovani, insieme ad altri attori e registi, un'associazione teatrale "La Maschera" e lei stessa ha recitato in varie commedie teatrali, ricoprendo vari ruoli. Visualizza Biografia

Teresa Esposito - tre inediti Teresa Esposito - tre inediti Reviewed by Ilaria Cino on settembre 15, 2016 Rating: 5

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