Mita Feri - Uomo
Uomo
Grumi ipnotici i gesti tuoi ...
mi muovo cauta in punta di piedi
al rutilo degli occhi tuoi.
Mi trafiggono in
lacerazioni che scalfiscono l'anima
e io affogo quella mia voce assordante del cuore
che tenta invano di esplodere:
c'è sempre un netto confine fra noi
..... oltre la soglia di te
non si può sbirciare.
L'aria è seppellita
sotto l'affresco
dei tuoi lati oscuri, obliqui:
non posso chiedere, non posso piangere
ma solo sopravvivere alle ombre,
alle trame buie ordite da te, a me ignote.
Ma io non so rinunciare, mi faccio ancora del male
il non pensare è sudore febbrile
che mi scava un dedalo di gallerie di bile.
Come hai potuto tu che ti chiami UOMO
restare soggiogato da una forza
così tanto incoercibile e brutale?
Come hai potuto tu che sei stato il diletto UOMO
lasciarti affondare nel tuono
di una solitudine pietrosa, arida, immatura?
Come hai potuto tu che sei stato anche il PADRE
non distinguere fra realtà e desiderio,
nella spelonca della tua prigionia
il coacervo dell'amore che sei stato,
che hai provato, che hai
donato?
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Mita Feri
Mita Feri Anno 2009 Poesia "Struggente ricordo" pubblicata nell'antologia delle opere del concorso Letterario nazionale "Donna sopra le righe 2009" edito sa Casa Editrice Biblos di Chianciano Terme. Anno 2010 Poesia "La ricchezza di essere donna" pubblicata nella decima antologia dell'Associazione Culturale San Domenichino di Massa. Visualizza Biografia
Mita Feri - Uomo
Reviewed by Ilaria Cino
on
maggio 30, 2016
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