Scritture critiche: Il credo elettrico di Marie Corelli
Marie Corelli, (Londra 1º maggio 1855 – 21 aprile 1924), è stata una scrittrice e poetessa inglese. Alla nascita le fu dato il nome di battesimo di Mary Mackay, Corell figlia illegittima di Charles Mackay, famoso giornalista, poeta ed autore di canzoni scozzese, e di Mary Elizabeth Mills, probabilmente la sua governante, che suo padre sposò quando lei aveva dieci anni, ma che seppe essere sua madre solo dopo la morte del padre. Nel 1866 venne inviata in un collegio a Parigi per la sua educazione e fece ritorno in patria quattro anni dopo. Quando raggiunse l'età di trent'anni mutò il suo nome in Corelli che divenne il suo nome d'arte quando esordì nel mondo dell'arte come musicista, sostenendo di essere figlia di un conte italiano e di avere vent'anni. Dopo aver abbandonato la musica, iniziò a scrivere pubblicando il suo primo racconto nel 1886 dal titolo A Romance of Two Worlds. Nonostante le sue opere divenissero molto popolari, vennero accolte molto aspramente dalla critica letteraria del tempo a causa di un eccessivo sentimentalismo e per un certo esagerato gusto melodrammatico. In The Spectator, Grant Allen la definì “una donna di deplorevole talento che credeva di essere un genio ed era accettata come genio da un pubblico, ai cui luoghi comuni sentimentali e pregiudizi ella dava un'affascinante ambientazione”. James Agate la rappresentò come una “combinazione dell'immaginazione di un Poe con lo stile di un Ouida e la mentalità di una bambinaia”. Nonostante queste critiche negative, il successo della scrittrice inglese fu notevole alla fine del diciannovesimo secolo, era la prediletta della regina Vittoria, che attendeva con ansia l’uscita dei suoi romanzi. E ciò la rese famosa nell’Inghilterra dell’epoca, i cui romanzi erano i più pagati e ricercati. Una piccola folla di suoi ammiratori, sostava vicino la sua casa, a Stratford on Avon, per vederla navigare lungo il fiume con la sua barca. Fu abile nel costruire il suo personaggio, che avvolse sempre in un’aria di mistero, anche quando divenne una robusta signora di mezza età. Rifiutò il matrimonio che così definì: "Non mi sono mai sposata perché non ce n’era bisogno. Ho tre animali in casa che si comportano come un marito: un cane che ringhia ogni mattina, un pappagallo che dice parolacce e un gatto che rientra tardi la sera". Frequentò sette teosofiche, spiritualiste ed era una fervente ammiratrice di Bulwer – Lytton. Nel romanzo: “L’idillio dei due mondi”, che è ambientato Cannes a fine ottocento, narra di una giovane pianista malata di nervi, che viene salvata da un pittore italiano che la affida alle cure di un misterioso maestro caldeo di nome Heliobas. I trattamenti a base di elisir "elettrici" del maestro nella sua elegante casa a Parigi, la sua enigmatica e affascinante sorella, e una serie di personaggi ultraterreni, la spingeranno verso arcane scoperte che le sveleranno il segreto della vita, della salute e della felicità. E questo segreto è il “Credo Elettrico” di cui riporto alcuni stralci: “Il Principio Elettrico della Cristianità iniziava così: Dall’inizio dell’Eternità, Dio, o il Supremo Spirito di Luce è esistito e continuerà ad esistere. La sua forma è quella della radiosità elettrica … La terra è uno dei pianeti più piccoli dell’universo e quindi riceve meno influenza del cerchio elettrico… Dio ebbe pietà di quelle anime prigioniere di un involucro carnale, per cui si rese necessaria la comunicazione tra la Sfera Elettrica di Dio e la Terra e che uno spirito immacolato e immortale nella persona di Cristo….. Il corpo di Cristo era carico di elettricità, per questo fu in grado di guarire malati ed infermi …..La morte di Cristo fu segnata da manifestazioni elettriche….la sua Resurrezione fu la dimostrazione della suprema forza elettrica…..la discesa dello Spirito Santo fu un fenomeno elettrico…..per quanto riguarda la Teoria Elettrica della Religione, è curioso osservare come le sue verità siano a mano a mano emerse dalle profezie dell’arte, della scienza e della poesia….”. La Corelli fu attratta dai rituali di Swedeborg. Filosofo e mistico svedese (Stoccolma 1688 - Londra 1772). Dotato di preparazione scientifica e ripetutamente soggetto di esperienze estatiche, volse la propria speculazione al sensibile e al rapporto di questo con il soprasensibile, alla continuità tra infinito e realtà contingente. Il suo pensiero ebbe ripercussioni nelle correnti filosofiche e poetico- speculative, nel campo scientifico e in quello religioso; ai suoi seguaci si deve la diffusione della Chiesa svedenborghiana, tuttora esistente. Così come si percepisce sulla scrittrice inglese l’influenza di Bulwer – Lytton e del suo romanzo “Zanoni”. Questo libro, di Edward Bulwer-Lytton, scritto nel 1842 tratta di esoterismo, ma è, al tempo stesso, un libro di avventura, e anche un romanzo storico, visto che si svolge nel 1791, tra l'Italia e la Francia, e che uno dei personaggi ritratti è Robespierre. Zanoni, il protagonista, è uno degli ultimi Rosa-Croce che si trova a fronteggiare il dilemma tra amore terreno e conoscenza dell’occulto. Ma queste influenze, rimasero però soltanto a livello letterario, come fonte primaria per i suoi romanzi e non come un propiziatorio cammino iniziatico che la Corelli non intraprese mai.
Francesco Innella
Scritture critiche: Il credo elettrico di Marie Corelli
Reviewed by Ilaria Cino
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febbraio 06, 2020
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