Lorenzo Mele - tre inediti
Questa mattina il sognarti a cuore aperto;
e tu senza voce che mi abbracci e piangi.
È una vita che ti aspetto, anche se ti sono
nato dentro. Aspetto che ti riversi in me
come ho fatto io ancora prima di esserci.
Tieniti pronta per quando ti verrò a cercare,
dovrai raccontarmi chi eravamo, tutto quello
che siamo stati quando non c'eravamo.
e tu senza voce che mi abbracci e piangi.
È una vita che ti aspetto, anche se ti sono
nato dentro. Aspetto che ti riversi in me
come ho fatto io ancora prima di esserci.
Tieniti pronta per quando ti verrò a cercare,
dovrai raccontarmi chi eravamo, tutto quello
che siamo stati quando non c'eravamo.
*
Chiamami nella notte quando
sfuggirai al sonno di Orfeo;
ci appenderemo alle stelle
come altalene funambole sui larici,
ci sfregheremo contro il cielo
e faremo scintille. Incontreremo
la fatica dell'averci, ma ci terremo
legati solo per mano.
Anche le lucciole bevono il buio
prima di dar principio alla luce;
così i miei occhi nei tuoi - a divorarsi
nel letto - proprio un attimo prima
di guardarsi dentro per poi precipitare.
*
sfuggirai al sonno di Orfeo;
ci appenderemo alle stelle
come altalene funambole sui larici,
ci sfregheremo contro il cielo
e faremo scintille. Incontreremo
la fatica dell'averci, ma ci terremo
legati solo per mano.
Anche le lucciole bevono il buio
prima di dar principio alla luce;
così i miei occhi nei tuoi - a divorarsi
nel letto - proprio un attimo prima
di guardarsi dentro per poi precipitare.
*
Le madri non chiudono gli occhi,
se ne stanno sveglie tutta la notte
con la notte, poi al mattino il chiudersi
dei palmi, a pugni chiusi contro la vita.
Le madri non vanno a dormire,
fanno a botte tutto il giorno con il giorno,
poi di colpo uno strascico a terra,
un dirupo le attende in agguato nell'alba.
Le madri hanno la forza dirompente
delle balene: un canto di grazia perenne,
il perdono molesto verso il mondo.
No, le madri non chiudono gli occhi,
loro a pugni stretti sempre,
per poterci insegnare la vita.
se ne stanno sveglie tutta la notte
con la notte, poi al mattino il chiudersi
dei palmi, a pugni chiusi contro la vita.
Le madri non vanno a dormire,
fanno a botte tutto il giorno con il giorno,
poi di colpo uno strascico a terra,
un dirupo le attende in agguato nell'alba.
Le madri hanno la forza dirompente
delle balene: un canto di grazia perenne,
il perdono molesto verso il mondo.
No, le madri non chiudono gli occhi,
loro a pugni stretti sempre,
per poterci insegnare la vita.
Lorenzo Mele
Lorenzo Mele nasce in Germania nel 1997. A causa della separazione dei genitori viene affidato a una cugina che chiama Mamma. Cresce in provincia di Lecce e scopre l’amore per la musica e la poesia. Ha pubblicato le raccolte Tu mi abbandoni ( Edizioni La gru, 2018) e...Visualizza Biografia
Lorenzo Mele - tre inediti
Reviewed by Ilaria Cino
on
febbraio 04, 2020
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